Il tema di quest’anno riguarda proprio i compiti per cui la CRI è chiamata ad operare, specialmente dopo anni tragici tra pandemia, guerra e cambiamenti climatici. Proprio la Cri, infatti, può davvero dare quella speranza a coloro che hanno il vuoto negli occhi, così come è scritto nei manifesti “Poi ci siamo incontrati”, capace di cambiare la vita di molti sofferenti. Ecco perchè è necessario e morale sostenere la CRI, che opera in tutto il mondo ed in contesti difficili. Quanti bambini in zone di guerra, che urgevano di interventi o di cure, sono stati salvati dalla Croce Rossa e portati in Italia, dove è stato possibile portar loro le adeguate cure? Quanti giovani ed anziani soli sono stati ascoltati dagli operatori, anche tramite web? Quanti in anonimato hanno fatto test di malattie di cui temevano di essere affetti? Sono presenti nella guerra in Ucraina, nelle zone terremotate della Turchia. Non solo salvataggi ma anche formazione, come i vari corsi in diversi centri italiani. Inoltre, la Cri premia coloro che si sono distinti nell’aiutare gli altri, come è accaduto a Suor Vaglio insignita della Medaglia “Florence Nightingale”. Molti sono anche i volontari che si prodigano di diventare crocerossini. Anche Santa Maria Capua Vetere ha festeggiato la CRI, con stand informativi, azioni operative, giochi. Bellissima la croce rossa che hanno realizzato nel piazzale della Villa Comunale. Molte persone comuni hanno chiesto notizie, hanno appreso modalità di salvataggio sia per adulti che per neonati. Una giornata bellissima, ricca di speranza per il futuro, perchè non bastano le nuvole a coprire chi porta sole e salvezza nella vita degli altri.
Articolo a cura di Giuseppe Papale
Foto credit: Massimiliano Ienco
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