Video- Rubrica “Il Pentagramma delle Parole” a cura della prof.ssa Gerardina Rainone

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- Prof.ssa Gerardina Rainone - violino
- Prof. Francesco Chiacchio - chitarra
Il brano proposto questa settimana è "’O Sole Mio, il celebre brano della canzone napoletana, è nata all’estero. Ebbene si la musica del brano, sembra sia stata ispirata da una splendida alba sul Mar Nero e non, come si potrebbe pensare, dal sole di Napoli.
L’unione tra la poesia di Giovanni Capurro, poeta ed autore del testo, e la superba composizione musicale di Di Capua diedero vita a quello che oggi è un vero e proprio capolavoro mondiale.

LA STORIA DI UNA CANZONE
La storia racconta che il giornalista napoletano, poeta a tempo perso, Giovanni Capurro nel 1898 scrisse i versi della canzone più celebre al mondo, e li affido al compositore Eduardo Di Capua affinché li musicasse.
Pare che il giovane Eduardo, che in quel tempo era partito in tournée a Odessa (la città voluta dallo zar e costruita ed abitata da napoletani), in un impeto di nostalgia compose la musica, mentre l’alba risplendeva a poco a poco sul Mar Nero.
Narrano i pettegoli che la più famosa canzone del mondo fu composta e dedicata alla bellissima nobildonna Nina Arcoleo, anche chiamata “Nina”, vincitrice del primo concorso di bellezza della storia di Napoli.
All’inizio il brano non ottenne subito un grande successo. Quando viene presentata al concorso musicale La tavola rotonda della Casa Editrice Ferdinando Bideri durante la festa della Madonna di Piedigrotta arriva solo seconda. Il successo musicale di ‘O sole mio, arriverà solo più tardi grazie alle esecuzioni dei più grandi cantanti.
Napoli sotto il sole
La più grande interpretazione rimane probabilmente quella di Enrico Caruso che, nel 1920, la incise su un 78 giri. Da allora, in tanti si sono cimentati con la canzone partenopea, tra cui Elvis Presley col titolo di It’s Now or Never, derivata da una precedente incisione dell’attore e cantante Tony Martin.
Tra le tante curiosità legate al celebre brano della canzone napoletana, scopriamo, per esempio, che alle Olimpiadi di Anversa del 1920 il direttore della banda musicale, che non aveva lo spartito dell’Inno nazionale italiano, scelse al suo posto di suonare ‘O sole mio, che tutti i musicisti conoscevano a memoria.
Oppure, che nel 1961 Jurij Gagarin, nel corso del volo che portò per la prima volta un uomo intorno all’orbita lunare, scelse di intonare proprio ‘O sole mio.

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La prof.ssa Rainone come sempre ci coccola con una sua bellissima poesia
Napoli
All’ombra del Vesuvio
siede una nobile Signora,
Napoli di mille colori
una città di amori.
Se inciampa il turista
non è sasso o svista,
sicuro è un tesoro
di arte e di decoro,
vuoi pure l’onestà?
Uno scugnizzo la troverà,
non serve far baldoria
son secoli di gloria.
Con Napoli nel cuore
lo sai che poi si muore,
ma la culla del sapere
sa far anche godere.

Gerardina Rainone

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